Giornata speciale per l’ex terzino bianconero Jonathan Zebina che oggi compie 41 anni, e la Vecchia Signora non manca di augurargli buon compleanno.
Gli auguri della Juventus a Jonathan Zebina pubblicati sul profilo ufficiale Twitter:
Buon compleanno a Jonathan #Zebina! 🎂 pic.twitter.com/4aCMjaacYl
— JuventusFC (@juventusfc) July 19, 2019
L’ex terzino francese arriva alla Juventus, proveniente dalla Roma, nell’estate del 2004 a parametro zero, con un contratto fino al 2009.
Alla prima stagione colleziona ventiquattro presenze in Serie A e sei in Champions League, conquistando un nuovo scudetto.
Segue un periodo di rendimento non ottimale per continui problemi fisici, e di rapporti burrascosi con la dirigenza, a causa delle richieste del giocatore di un aumento del suo ingaggio.
Nel 2006 decide di rimanere in bianconero, nonostante la retrocessione in Serie B, ma si ripropongono presto i problemi con la dirigenza e, nonostante dichiari di essere stato costretto a rimanere a Torino, decide di rimanere e rispettare il suo contratto, superando anche le contestazioni dei tifosi, oramai contrari a concedergli altre possibilità.
Disputa, comunque, un buon campionato
che gli vale la riconferma con i bianconeri nella stagione successiva e l’allungamento del contratto fino al 2011.La Juventus conquista la Serie A ma Zebina conferma il carattere irascibile, colpendo un addetto allo stadio durante la partita contro il Cagliari, che gli costa la squalifica di 4 turni e una multa di 15.000 euro.
Il 31 agosto 2010 rescinde il suo contratto con la Juventus, di cui ricorda:
“Se un giocatore si presenta in ritardo due o tre volte e tu pensi di voler ancora giocare con lui, perché ne hai bisogno, allora cominciano i problemi“.
“In Italia l’importanza di un investimento finanziario per un giocatore non è più importante della condotta dello stesso”.
“Questa è la grande differenza con la Francia”.
“Alla Juventus conta di più la mentalità dei soldi“.
“Ho visto grandi giocatori eccedere, ma in questi casi si veniva subito richiamati all’ordine e se non imparavi la lezione venivi messo sul mercato. Questa è la cultura dei grandi club“.