“Le partite in chiaro della prossima Champions League e dell’edizione 2020-21 non potranno essere trasmesse in chiaro dalla Rai esercitando l’opzione inizialmente pattuita con Sky”.
Lo riferisce la Gazzetta dello Sport che spiega:
“Lo ha deciso il Tribunale di Milano, che ha bocciato il ricorso d’urgenza promosso dall’emittente pubblica”.
La Rai intendeva avvalersi dell’opzione (siglata nel gennaio 2018) che le avrebbe permesso di continuare a mostrare per i prossimi due anni le partite del mercoledì a scelta, le semifinali e la finale del torneo, nonché la Supercoppa europea.
Sky, però, aveva condizionato il tutto all’eventualità di detenere pari diritti nel triennio che porta al 2021 rispetto al momento della firma: avendo perso 3 match di Serie A in favore di Dazn, la tv del gruppo Comcast, Sky ha dunque ritenuto che le condizioni dell’accordo non sussistessero più.
La Rai potrà proporre un nuovo ricorso d’urgenza, ma intanto Sky (che nel 2018 s’è riappropriata dei diritti Champions fino al 2021 per 900 milioni) ha aperto la trattativa con Mediaset, ovviamente interessata a subentrare per la trasmissione dei match in chiaro”.