Il giovane talento della Juventus, Moise Kean, è stato protagonista di una straordinaria stagione tra campionato, Coppa Italia e Nazionale.
In attesa di formalizzare il suo rinnovo, sui suoi social la Vecchia Signora gli dedica un bel video che ripercorre i primi passi del giovane talento, fino ad arrivare ai momenti in cui ha mostrato il meglio le sue straordinarie potenzialità:
Da #JuventusYouth a… 🤩 Ladies and gentlemen… Moise #Kean! By @Dugout https://t.co/fxMpPM7QPs pic.twitter.com/39iLjYLmpI
— JuventusFC (@juventusfc) May 28, 2019
Unanimi i pareri che indicano Moise Kean come un giovane talento destinato a diventare un grande protagonista del mondo del calcio.
Tra i pareri più autorevoli, quello del ct della Nazionale, Roberto Mancini, che qualche settimana fa aveva commentato:
“Kean è un giovane che deve imparare tante cose, oggi gioca sulla gioventù, fa delle cose che non deve fare, poi fa gol”.
“Fisicamente potrebbe diventare devastante, può diventare un grande attaccante“.
Nato a Vercelli nel 2000 da genitori originari della Costa d’Avorio, il giovane attaccante qualche tempo fa aveva rivelato di aver avuto un’infanzia non facile, che gli ha però consentito di forgiare il suo carattere.
Kean nel corso di un’intervista aveva commentato:
“La strada ti insegna a essere uomo, a capire la realtà della vita e a capire ciò che ti sta intorno, nel bene e nel male”.
“Da bambino ho sofferto abbastanza, non era facile. Non ho avuto un passato come tutti gli altri ragazzi. È per quello che delle volte mi metto lì e penso a quanto sono fortunato ad aver tutto questo oggi. Ringrazio Dio ogni giorno. Il primo ricordo
che ho del pallone è ad Asti, in oratorio. Facevamo i tornei su un campo in asfalto, se cadevi ti facevi male. Le partite erano intense e ogni giocatore doveva pagare 10 euro. Una volta ero così disperato che ho rubato la palla al prete: teneva il cassetto sempre aperto”, ha rivelato il giovane attaccante.“Quando giochi a calcio in questo modo impari ad avere la fame giusta per giocare. Impari che il calcio, come la vita, ha alti e bassi. Quando cresci così anche gli interventi più duri in allenamento di Giorgio Chiellini non sembrano così spaventosi. Una volta provai a liberarmi di lui con un trucchetto e mi colpì senza troppi complimenti. Adesso mi alleno con calciatori molto forti ma penso sempre ai ragazzi dell’oratorio perché è da lì che tutto è cominciato“.
Del suo esordio alla Juventus, Moise racconta:
“La mia vita è cambiata quando ho esordito con la Juventus a 16 anni. Mi allenavo già da un po’ con la prima squadra. Contro il Pescara il mister mi ha chiesto di scaldarmi e io non ci credevo. Il tempo stava per finire, eravamo 3-0 per noi. Avevo un po’ perso le speranze, poi all’80’ sono entrato. Un’emozione incredibile, mi hanno applaudito tutti. Lì ho pensato a tutte le partite giocate al Don Bosco e al fatto che da quel momento in poi avrei giocato con Buffon, Dybala e Marchisio. Non ho mai sentito un’emozione così forte in vita mia. Tutto questo mi è stato donato da Dio. In parte Dio e in parte la strada“.