A poche ore dalla disputa dell’ultima partita della stagione, è arrivata la pesantissima richiesta di condanna da parte della Procura della Federcalcio nei confronti del Palermo, sotto processo per presunte irregolarità gestionali commesse tra il 2014 e il 2017.
Come riportato da La Gazzetta dello Sport:
“In genere il procuratore capo non interviene nei dibattimenti, lasciando la scena ad aggiunti e sostituti. Stavolta, invece, è stato Giuseppe Pecoraro in persona, numero uno dell’organismo istruttorio della Federcalcio, a formulare le richieste nel processo sportivo per l’illecito amministrativo di cui è accusato il Palermo: “Retrocessione in serie C”.
Una posizione durissima. Che si accompagna anche alla sanzione massima che Pecoraro invoca per Maurizio Zamparini, cinque anni con richiesta di preclusione, in pratica la radiazione. Sono stati chiesti anche due anni per Giovanni Giammarva, presidente del consiglio di amministrazione all’epoca dei fatti, e la radiazione per Anastasio Morosi, presidente del collegio sindacale nel momento incriminato. L’udienza si è conclusa poco fa, dopo due ore e mezza di discussione, ma è molto probabile, per non dire sicuro, che il Tribunale Federale Nazionale presieduto da Cesare Mastrocola si prenda qualche giorno per riflettere
sulla vicenda, lasciando la parola al calcio giocato. È probabile che una decisione arrivi all’inizio della prossima settimana.Il Tribunale ha anche accettato la costituzione del Benevento come terzo interessato (il Lecce, invece, ha rinunciato a intervenire nel processo). La richiesta della Procura non sorprende perché si tratta di accuse gravi che riguardano la responsabilità diretta della società. I legali della società rosanero, che domani gioca contro il Cittadella per prendersi la promozione diretta in serie A, hanno cercato quindi di demolire l’intero impianto accusatorio. Una settimana fa nove squadre del torneo cadetto (Benevento, Carpi, Cremonese, Lecce, Padova, Perugia, Pescara, Venezia e Verona) avevano chiesto l’esclusione del Palermo alla procura generale dello sport e alla Figc parlando di “illegittima partecipazione del Palermo ai tre campionati a cui si è iscritto fraudolentemente”. Ma il Palermo ha risposto citando anche il precedente del Milan, riammesso dal Tas alle coppe europee grazie al progetto di risanamento della nuova proprietà”.