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Claudio Marchisio: “Non è mai scontato vincere e vincere 8 scudetti ha dell’incredibile, vanno festeggiati”

Claudio Marchisio ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera.

L’ex centrocampista bianconero, ha lasciato la Juve quando è arrivato Ronaldo e per un breve periodo, prima di trasferirsi allo Zenit San Pietroburgo, ha potuto vivere la fase di passaggio, da prima a dopo Ronaldo, che ha proiettato la Juventus in una nuova dimensione.

L’ARRIVO DI RONALDO E LA CHAMPIONS

«C’erano grandi attese, costruite anche giustamente dentro e fuori la Juve. Con Ronaldo si pensava di aver eliminato quel poco che mancava per vincere la Champions».

LA CONVINZIONE CHE BASTASSE RONALDO
«Per quel che ho visto quest’estate prima di lasciare Torino, tutto girava attorno a lui, perché alzava il livello di ogni giocatore e dava tantissima autostima».

«Ma un campione, per quanto immenso non ti può dare la certezza di vincere. Altrimenti Ronaldo e Messi si sarebbero spartiti le ultime 10-15 edizioni. Il sogno è andato in frantumi perché non si era messo in discussione questo: il calcio non è una scienza esatta».

NON È MAI SCONTATO VINCERE, LO SCUDETTO VA FESTEGGIATO

«Sicuramente per l’ambiente e per i tifosi potrà essere una giornata diversa da come uno se l’aspettava. Ma un professionista sa riconoscere l’importanza del momento e quindi esploderà la gioia per il lavoro svolto. Deve essere così anche per il tifoso: se la storia in

Champions è sfortunata, la parte positiva è che la Juve continua a vincere. E non è una cosa scontata».

SE VINCERE UNO SCUDETTO È DIFFICILE VINCERNE OTTO HA DELL’INCREDIBILE
«L’incredibile serie di otto successi verrà apprezzata in pieno solo tra qualche anno. Ma già adesso bisogna ricordarsi che ci sono squadre che non solo non vincono da tanto, ma neppure si avvicinano alla Juve. E questo è il frutto di una struttura che ormai è tra le top 5 al mondo».

«La Juve ha sempre lavorato per crescere e starle dietro su un percorso lungo è difficile. Ma la sua stessa storia recente racconta che non è necessario spendere tantissimo per strutturare da cima a fondo il rilancio. Servono competenze e qualità».

IL CALCIO DIVENTA SEMPLICE SE CI SONO MAESTRI CHE LO SPIEGANO

Per Allegri il calcio è semplice, per  Ten Hag è complicato. «Alla fine vogliono dire la stessa cosa: il calcio è complicato, ma se si ha un buon insegnante che te lo spiega diventa più semplice».

«Certo da calciatore l’organizzazione dell’Ajax mi ha colpito, ma soprattutto è incredibile la loro qualità tecnica in velocità. E queste sono cose che si imparano fin da bambini. Il discorso quindi si fa più complesso, perché riguarda le diverse scuole».

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