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Beppe Marotta: “Ronaldo alla Juve atto di grande coraggio di Agnelli, ma non ero contrario”

Beppe Marotta era presente all’evento  “Il Foglio a San Siro. Un altro modo di raccontare lo sport”, organizzato dal quotidiano il Foglio.

L’amministratore delegato dell’Inter ha parlato del suo passaggio alla Juventus: “Italo Allodi, il grande precursore, dall’Inter andò alla Juve, fece un percorso inverso al mio. L’uscita di Pavel Nedved, – Pavel disse: ‘Strano vederlo all’Inter, è un grande professionista ma forse non è stato mai juventino’ – che veniva dalla Lazio, è stata legata alla sua spontaneità e abbiamo avuto modo di chiarire.

Non si può pretendere che il procuratore abbia una fede, io tifo Varese, sono un professionista”. La chiosa è col sorriso: “Alla Juve, sì, avrei voluto terminare l’esperienza in un altro modo

L’ex amministratore delegato della Juve smentisce anche che ci sia mai stato un litigio con Andrea Agnelli per l’operazione Ronaldo: “Non volevo Ronaldo? È falsa la storia. Come a.d. della Juve sapevo che non c’era la sostenibilità economica per fare quell’operazione. Io avevo presentato un piano A senza Ronaldo, poi di fianco c’era quel tipo di operazione.”

“Agnelli, con grande intelligenza, ci disse che si poteva fare l’operazione: era tutto standardizzato, ma fu un atto di coraggio per gli azionisti e io non potevo decidere”.

“Io potevo valutare con Paratici e Nedved, non mi sono opposto. Ho avuto modo di conoscere Ronaldo, lui è un grande campione che dà l’esempio che poi diventa emulazione per gli altri.

Ho avuto modo di conoscerlo, mai visto uno con la sua cultura del lavoro nella mia vita. Ronaldo è uno che migliora tutti, ha una cultura del lavoro che gli permette di dare sempre più del massimo”.

C’è qualcuno che non vede l’ora finire di l’allenamento per andare alla presentazione di questo o quel negozio. Cristiano no. Lui pensa al calcio e alla mamma, tutto il resto non conta“.

“Ancora, sul suo passato e sul presente: “Fino a qualche mese fa il mio futuro lo immaginavo diverso. Ma si vive di obiettivi, io ora voglio vincere con l’Inter”.

Ho imparato con il tempo che bisogna stare attenti ai bilanci, ma contano le vittorie. Perché se vinci, poi in qualche modo riesci a ripianare le perdite. Se invece non vinci, ti mandano via, anche con i bilanci a posto”.

“Non sarà facile, vincere con l’Inter. Se in questi anni non ci si è riusciti, vuol dire che ci sono state delle problematiche, l’Inter ha cambiato più volte proprietà negli ultimi anni”.

“Ma Zhang è voglioso di arrivare in alto, credo che oggi ci siano tutte premesse per far bene”.

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