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Platini: “La mia sospensione è una cosa matti decisa da quei maledetti della FIFA”

Cosa faccio? Vivo. Ho sfruttato la decisione di quei maledetti della FIFA per un break totale dopo 45 anni. Me ne frego di una sospensione che è una cosa da matti”.

Sono le parole del tre volte Pallone d’oro Michel Platini,  ex numero 10 della Juve e della Nazionale Francese, nonchè ex presidente dell’UEFA.

Platini, intervistato dal Corriere della Sera, racconta la sua vita dopo la squalifica di 8 anni inflittagli dalla FIFA, ridotta a 4 dal Tas di Losanna e infine assolto dalla magistratura elvetica, ma tra le due giustizie, sportiva e ordinaria, non esiste il dialogano per cui la condanna sportiva rimane.

L’accusa è di aver ricevuto, proprio dall’ex presidente della FIFA Sepp Blatter, 1,8 milioni di euro, soldi che Platini ha sempre sostenuto di aver denunciato.

Ora – continua ‘Le Roi’ – il caso è alla Corte dei diritti umani a Strasburgo: non mi possono impedire di lavorare nel calcio. La squalifica non mi ha toccato, non l’accetto: non mi sento squalificato”.

“La Svizzera mi ha assolto, la Fifa non doveva assolvermi e non l’ha fatto per ragioni politiche. Tutto è stato politico. Non so che farò poi. L’asticella era già alta, andare più su di dove sono arrivato è complicatissimo”

Nell’invertita Platini affronta anche temi più calcistici.

LA VAR

“Sono stato sempre contro il Var. Può aiutare, ma poi c’è l’interpretazione: decide sempre l’uomo. I designatori hanno trasformato gli arbitri in campo in pupazzi. È dura perdere una partita per un errore arbitrale, ma è umano. Ora c’è la tecnologia e sbagliano comunque. Non è possibile stabilire se un fallo di mano è volontario o no, sul fuorigioco invece il Var è utile”.

“Lasciate giocare gli umani tra loro. Il calcio è stato inventato per i giocatori, non per gli arbitri che impongono le loro regole: è quello che mi fa arrabbiare”.

LA JUVE E LA CHAMPIONS

La Juventus può vincere la Champions League? E’ una squadra fortissima fisicamente, una macchina da guerra. Con Real, Bayern e Psg fuori le prospettive di vittoria sono interessanti, anche se la Juve in coppa non è mai particolarmente fortunata

, chissà….”

CRISTIANO RONALDO 

“Ho visto Cristiano Ronaldo contro il Manchester United a Torino: ha una mentalità e un fisico eccezionali. Le partite sono più numerose, ma 30 anni fa il calcio era molto più cattivo e violento. Oggi la tv lo ha reso più pulito: Ronaldo e Messi non sono mai stati picchiati. Io non ho mai preso un cartellino rosso, sono stati espulsi quelli che mi marcavano: mi volevano pestare tutti“.

PLATINI È STATO ANCHE ALLENATORE

Allenare è noioso. Stai in panchina e se ti fa tre gol Ronaldo sei il più grande, se invece sbaglia il rigore sei solo il più grande coglione. L’allenatore è importante, non fondamentale. Allegri con la Juve si è preso una bella soddisfazione, però sulla panchina della Spal non può mai battere 3-0 l’Atletico.

LA CHAMPIONS VINTA ALL’HEYSEL

“La finale della Coppa dei Campioni all’Heysel nel 1985? Sul campo non l’ho vissuta. Ho provato a vincere la partita, nessuno in campo e negli spogliatoi sapeva quello che succedeva e davanti a noi c’era il Liverpool che voleva vincere”.

ERA GIUSTO GIOCARE QUELLA FINALE?

Mi sono sempre chiesto cosa avrei fatto da presidente dell’UEFA: giocare fu giusto. Non solo per la gara, ma per salvare tante altre vite. Sono tornato a Bruxelles il giorno dopo per far visita ai feriti in ospedale. I giornalisti francesi hanno scritto che avevo ballato sulla pancia dei morti, questo perché ho fatto il gol e ho espresso la mia gioia. Sono stati momenti brutti e così me ne sono andato lontano: era troppo difficile stare a Torino”.

SCIREA

Poi ho perso un compagno, Scirea: ci ero legato. Ho avuto una vita segnata da grandi gioie e grandi tristezze, come tutti. I miei compagni erano persone belle, giuste, come Gaetano.

PELÈ, MARADONA, PLATINI E CRUYFF

Io e Maradona non avevamo un rapportoIl più forte rimane Pelè, non c’è discussione: ha vinto tre Coppe del Mondo. L’idolo però era Cruyff.

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