Billy Costacurta domenica scorsa nel corso della trasmissione Sky Calcio Club ha pronunciato una frase su Wanda Nara ritenuta sessista.
Dopo il posticipo Napoli-Torino a proposito dell’atteggiamento di Wanda Nara aveva dichiarato: “Se fosse stata mia moglie, l’avrei cacciata di casa“.
L’ex milanista, ora commentatore Sky, rischiava di ripercorrere il caso Fulvio Collovati che pochi giorni fa è stato sospeso per due settimane dalla sua attività lavorativa in Rai per via di alcune sue affermazioni maschiliste.
In suo soccorso è intervenuta Ilaria D’Amico che, durante la diretta su Sky per commentare Atletico Madrid – Juventus, le ha dato l’opportunità di scusarsi per la l’infelice frase.
Ilaria D’Amico introduce l’argomento, analizzando lo scenario e premettendo di considerare Alessandro Costacurta un grande amico e un grande collega.
“In questo paese – ha detto la prestatrice – c’è un problema di sessismo ed è indubbio, a volte però ci sono dei toni che vanno interpretati”.
“Quando ho sentito – ha proseguito la D’Amico – che si scatenava una forte polemica sulla tua frase, ti stavo seguendo in diretta, sull’idea che qualora tua moglie si fosse comportata come Wanda Nara
, tu hai detto ‘L’avrei cacciata di casa’, io so quello che c’è dietro da amica e collega”.“Credo che le cose – ha concluso la prestatrice – che vengono attribuite come colpa a Wanda Nara, dovrebbero essere attribuite allo stesso modo se Wanda Nara fosse stato il fratello di Icardi che commentava da procuratore di Icardi“.
Alessandro Costacurta a questo punto prende parola e si scusa in diretta: “Non devo aggiungere niente altro perché mi è uscita una frase infelice. Sicuramente estrapolata e fuori contesto è una brutta frase che non sento neanche mia”.
“Parlo di moglie e di professionismo – ha concluso il marito di Martina Colombari – , piuttosto che di persone. Credo di aver fatto una uscita che non è elegante e chiedo scusa. In genere, lavoro qua e mi conoscete, il mio percorso commissariale incontrando donne fantastiche e invogliandole ad uscire dall’anonimato e dal guscio, faccia da testimonianza” .