Fabio Paratici oggi è intervenuto a Radio Anch’io Sport.
Il direttore sportivo della Juventus ha parlato del mercato e della sfida di Champions con l’Atletico Madrid. Ecco le sue parole.
– La Champions? “Non è un’ossessione, è un obiettivo di ogni anno. Proviamo a vincere tutte le competizioni. È uno stimolo a migliorarci poi per vincere la Champions servono tante cose, tra cui fortuna. Sono i dettagli a determinare“.
– Dybala? “Ha giocato quasi sempre quest’anno. E’ un giocatore della Juventus, a 25 anni ha già dimostrato tanto.
Deve continuare a migliorare per essere una nostra bandiera e sono sicuro lo diventerà. Ha grandi doti tecniche e morali per esserlo“.
– Querelle Icardi. “Voglio chiarire che quella della scorsa estate non era un’azione di disturbo e che ultimamente non ci sono stati contatti.
L’azione era informativa sul fatto che Icardi potesse cambiare squadra e se la Juve potesse essere di suo gradimento.
Sono cose che si fanno sempre e con tanti giocatori nel periodo di mercato.
Ma ci tengo a dire che nell’ultimo periodo non abbiamo avuto contatti con la signora Icardi
.Siamo a febbraio, Icardi è un giocatore dell’Inter e noi abbiamo un finale di stagione importante. Domande sul giocatore saranno d’attualità o no solamente a giugno“.
– Zaniolo, Chiesa, .. “La soddisfazione è che ci siano italiani accostati a un grande club come la Juventus, è un bel segnale per il movimento. Sono giovani bravi, sulla bocca di tutti, oggettivamente.
In questo momento non ce ne sono che possano essere più accostati o meno a noi. Stiamo guardando. “.
– Infine la partita di mercoledì contro l’Atletco Wanda Metropolitano. “Noi stiamo bene e pensiamo a noi. Quando arriviamo lì vediamo come stanno loro. Sono partite impegnative e difficili quelle ad eliminazione diretta. Non credo che servano queste due partite per capire quanto vale la Juve in Europa.
Negli ultimi 4 anni abbiamo giocato due finali e negli altri due anni siamo stati eliminati all’ultimo secondo da Bayern e Real. Poi ogni anno ci si aspetta di più. Speriamo di tener fede a queste aspettative“.