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Tragedia Flamengo, Paquetà: “Lì ho trascorso 12 anni della mia vita”

10 finora le vittime della tragedia avvenuta ieri nel centro sportivo Urubu’s Nest del Flamengo, a Rio de Janeiro.

Un incendio ha distrutto una parte del centro d’allenamento del Flamengo, esattamente gli alloggi dei giovani calciatori che studiano e si allenano a spese del Flamengo, che provengono da altre città.

Rimasto molto colpito dalla tragedia Lucas Paquetà, che ha giocato nel Flamengo appena poche settimane fa prima di trasferirsi poi al Milan, e conosce perfettamente quel centro sportivo.

Il calciatore ha pubblicato sul suo profilo Instagram un delicato messaggio di cordoglio per le vittime:

“La tristezza che questa notizia porta è immensa, ho trascorso 12 anni della mia vita in questo ambiente, il desiderio di diventare un garoto do ninho, sogni e traguardi interrotti da una tragedia che non si può credere! Auguro molta forza alle famiglie e agli amici, possa Dio confortare il cuore di ciascuno! Preghiamo”.

Un pensiero sulla tragedia anche da parte di Gattuso:

“Con Paquetà ho parlato poco ieri perché l’ho saputo tardi ed ero già in ufficio. Ho vissuto anche io in una struttura simile a Perugia e so com’è la vita lontano da casa. Abbiamo perso dieci ragazzi giovani, condoglianze alle famiglie e al Flamengo. Una tragedia pazzesca, come per la morte di Sala. Per lo sport è stata una settimana durissima, penso anche a Bortuzzo, a ciò che ha passato e alle sue parole: un esempio per i giovani”.

Anche Leonardo, direttore dell’area tecnica del Milan, intervistato dall’Ansa, ha commentato tristemente:

“Sono molto toccato da quello che è successo al centro Ninho do Urubu, quando ho cominciato a giocare nelle giovanili del Flamengo c’era solo il terreno e il sogno di costruire un centro sportivo di alto livello”.

Leonardo, che ha giocato nelle giovanili del club brasiliano dal 1984 al 1987, e nella prima squadra del Flamengo, ha concluso:

“Vorrei abbracciare tutte le famiglie delle vittime dell’incendio. Il mio pensiero e la mia preghiera sono per quei giovani che inseguivano il sogno di diventare calciatori”.

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