Scudetto perso a Firenze?
Il Napoli cambia strategia.
Come scrive il sito Sport Mediaset “sabato il Napoli torna a giocare a Firenze dopo il pesante ko della passata stagione, quando la sconfitta con i viola mise definitivamente la parola fine ai sogni scudetto degli azzurri”.
Sono ancora scolpite nelle menti dei tifosi partenopei la parole di Maurzio Sarri dopo la debacle del suo Napoli l’anno scorso a Firenze.
“Abbiamo giocato contro la Fiorentina con la morte nel cuore, il contraccolpo c’è stato – disse lo scorso anno Sarri, riferendosi alla vittoria della Juve in casa dell’Inter avvenuta prima di Fiorentina-Napoli -. Direi che lo scudetto l’abbiamo perso in albergo a Firenze”.
Una frase, quest’ultima, che fece il giro d’Italia (e non solo) tra ironia e prese in giro dei tifosi avversari.
“Questa volta, – scrive Mediaset – il Napoli ha cambiato alloggio in vista del match del Franchi ed erano in molti a pensare che la scelta fosse dettata dalla scaramanzia visto quanto accaduto nella passata stagione”.
“In realtà, invece, sembrerebbe che l’hotel in questione semplicemente non aveva disponibilità in questi giorni (?) e così il club partenopeo ha ripiegato (solo per modo di dire, visto il centro d’eccellenza) su Coverciano, dove Ancelotti ha così la possibilità di preparare la gara di sabato in tutta tranquillità”
conclude Sport Mediaset.Per la cronaca, il grande sogno scudetto del Napoli svani in riva all’Arno, proprio nel giorno dell’anniversario del titolo del 1990.
La squadra dell’allora allenatore dei partenopei, Sarri si vide rifilare tre schiaffoni dalla Fiorentina, interrompendo un’imbattibilità esterna in campionato che durava da trenta partite, dall’ottobre 2016 (in casa della Juventus).
Ad affondare la squadra partenopea fu Giovanni Simeone, che firmò una tripletta da applausi e regalò proprio alla Juventus un pezzo di tricolore.
Una sconfitta che nacque agli albori della partita quando, al 6′, il Cholito scappò in profondità e Koulibaly lo stese. Mazzoleni indicò prima il dischetto e mostrò il giallo, ma il Var lo invitò a rivedere l’azione incriminata, così il rigore diventò punizione dal limite e il cartellino per il difensore senegalese diventò rosso. In dieci contro undici per oltre 80′, la squadra di Sarri andò lentamente a fondo.