In occasione della sfida tra la Lazio e la Juventus, l’ex allenatore di entrambe le due contendenti, Dino Zoff, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera.
L’ex tecnico bianconero ha parole di grande stima per il presidente della Juventus, Andrea Agnelli:
“Cosa ha Andrea Agnelli dello zio Gianni e del papà Umberto? Il DNA è lo stesso, lui fa parte della famiglia, viene da lì e in certe situazioni si vede. Poi è chiaro che parliamo di epoche differenti: Andrea ha saputo cavalcare benissimo i tempi, calandosi nel calcio di oggi. Quando l’ho conosciuto io non era in culla, ma era comunque piccolo: frequentava l’ambiente, però non avevo idea di cosa potesse fare”.
“Comunque i risultati che ha ottenuto non sono grandi, ma molto di più: stratosferici. Vi rendete conto cosa significa vincere sette scudetti di fila? È stato bravissimo”, commenta Zoff.
Così come nutre grande considerazione sull’attuale tecnico bianconero, Massimiliano Allegri:
“Allegri criticato nonostante le vittorie? Per me Allegri è un fenomeno. È arrivato dopo Conte e non era facile prendere la squadra in mano, invece ha vinto uno scudetto dopo l’altro, una coppa dopo l’altra. Per carità, ha alle spalle una grande società, ma lui è straordinario. E poi sa perché mi piace? Perché non segue le mode, non le ha mai seguite”.
“Dico io: cosa significa giocare bene? Tenere palla, fare possesso, come dicono oggi? Ma se non tiri mai in porta, che te ne fai della palla? Ho un’idea differente: sono convinto che alla lunga vinca chi gioca bene. Per me è così, non ci sono santi. Altrimenti queste squadre che tengono palla vincerebbero la Champions, invece magari lottano per la salvezza”.
Un parere anche sul portiere Szczesny:
“La Juventus di portieri forti ne ha due, e devono sempre confermare di essere in forma. Capita ovunque, ma in bianconero di più”.
E un ultimo commento sul bianconero Perin:
“Non credo abbia sbagliato a scegliere la Juve, anche perché i suoi spazi li ha: gioca le coppe, qualche partita di campionato, ed è alla Juventus”.
Un commento anche su Lotito:
“Rimproverano a Lotito di non investire abbastanza per fare il salto di qualità? Eh, investire, mica è facile migliorare la Lazio. Se tu spendi per Ronaldo, come può permettersi di fare la Juventus, allora ha un senso, ma se non sei una società ricca come quella bianconera è tutto più complicato”.
Conclude con parole di apprezzamento all’indirizzo di Inzaghi:
“Se mi piace Simone? Molto, perché ha ottenuto ottimi risultati e ha saputo gestire un ambiente a volte complicato. Non mi sono stupito che sia diventato un tecnico così bravo: è sempre stato un ragazzo a posto, uno che sa stare al mondo”.