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Boniek: “La Juventus non ha rivali, dentro sei già appagato se arrivi secondo”

L’ex giocatore polacco Zbigniew Boniek, intervistato da Centro Suono Sport, ha parlato di vari argomenti inerenti il mondo del calcio italiano, di cui è profondo conoscitore.

Un parere innanzitutto sulla Roma:

“Tutte le porte per la Roma sono ancora aperte. Pensavo facesse qualche punto in più, si perdono partite e non si capisce il perché. Ci sono ottimi giovani. Cinque minuti fa giocavi con Strootman, De Rossi e Nainggolan e ora il centrocampo è completamente cambiato. Serve tempo”.

“Zaniolo somiglia a me? No, non si possono paragonare i giocatori con quelli del passato. Oggi non si corre più come una volta. Io al 55′ iniziavo a divertirmi, lui invece dopo un’ora è stanco. Deve lavorare su questo, ma mi piace molto”.

Consigli utili al Dirigente Totti?

“È un capitale della società. Lui ha provato a fare il corso da allenatore e poi ha cambiato idea. Lui si sente ancora un po’ calciatore, vorrei che gli si desse fiducia. La sua importanza adesso deriva dal fatto che è Totti, ma un ruolo specifico non ce l’ha. Lui ha scelto di restare a Roma pur rinunciando a vincere. Bisogna capire se qualcuno ha voglia di farlo crescere come dirigente”.

Si arriva a parlare inevitabilmente di Juventus. Può una Roma di giovani italiani sfidarla?

“La Juventus non ha rivali, dentro sei già appagato se arrivi secondo. Serve una vita da guerriero per batterli, è una delle società migliori al mondo. Hanno vinto tanti scudetti e rischiano di vincere ancora per altri anni. La Roma non può sfidare la Juve alla pari, ma chi sarebbe l’anti-Juve? L’Inter sembra forte, poi soffre con l’ultima. Non li capisco”.

Un ultimo commento, sul fair play finanziario:

“Il fair play finanziario fa solo aumentare il gap tra forti e deboli. I ricchi saranno sempre più ricchi e i deboli sempre più deboli. Se ho dei soldi da spendere nessuno mi deve dire quanti ne posso spendere, per quello poi ci devono essere altre sedi. Per molte squadre come il PSG non è chiarissimo quello che fanno”.

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