Le prime pagine se le prende Wanda Icardi e le vicende contrattuali e, nel mentre, in sordina, Icardi non fa più gol.
A ricordare l’astinenza dal gol del marito di Wanda Nara ci pensa La Gazzetta dello Sport: “Per un altro attaccante, sarebbe quasi un dato normale: per Mauro Icardi no. Lui vive di gol, produce gol, continua a fare gol nelle giornate buone come in quelle cattive”.
Icardi non segna da quattro partite, contro Chievo, Napoli, Empoli e Sassuolo; la Gazzetta in parte lo giustifica dividendo le responsabilità con il resto della squadra: “il suo calo arriva in corrispondenza di una involuzione del gioco offensivo nerazzurro”.
La Gazzetta va oltre, e fa le pulci anche ai nove gol fin qui fatti. Analizza La Gazzetta: “Delle nove marcature in campionato, tre sono arrivate su rigore: da quasi tre mesi, cioè dalla partita con la Lazio di fine ottobre, ha trovato il gol su azione una sola volta, contro la Roma, e anche allora era lo sviluppo di un calcio da fermo: corner di Brozovic, testa di Mauro”.
Insomma, sono numeri a cui l’inter no era abituata, non sono da Icardi, fanno pensare a un Icardi un po’ distratto, non certo al centravanti che Giorgio Chiellini
ritiene il migliore giocatore d’area dopo Ronaldo, quello che “ti disintegra mentalmente“.La Gazzetta osserva che le responsabilità tecniche di questo digiuno sono da dividere con Luciano Spalletti, come in parte ha riconosciuto dopo il match col Sassuolo lo stesso allenatore: “Mauro non ha trovato molti spazi perché loro si sono abbassati molto bene, in un paio di circostanze è stato sfortunato scivolando in occasione di opportunità importanti. Icardi è stato assecondato poco ma si è mosso anche poco, perché qualche occasione l’abbiamo portata“.
Però La Gazzetta non manca di evidenziare l’altro motivo, non tecnico, che può spiegare questo ‘periodo no’ di Icardi: “Il passaggio a vuoto si è concretizzato mentre intorno a lui si scatenava “l’inferno” per il rientro dalle vacanze in ritardo e il rinnovo del contratto. Chissà che la ritrovata serenità con la società, e magari una firma che pare imminente, possano essere il preludio al ritorno al gol, o ai gol”.