“Il calcio è uno sport sempre più sano”.
E questo l’inciso pronunciato da Matteo Salvini
Il ministro dell’Interno Salvini è intervenuto al termine della riunione straordinaria dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, tenutasi con il sottosegretario Giancarlo Giorgetti con la partecipazione di tutti rappresentanti del mondo del pallone .
l vicepresidente del Consiglio ha parlato della violenza negli stadi è ha citato alcuni dati incontrovertibili:
“Non si può morire di calcio nel 2018. Ma i dati dal primo luglio al 30 novembre 2018 ci dicono che il calcio è uno sport sempre più sano: i feriti sono il 60% in meno, quelli tra gli agenti del 50% mentre si sono azzerati tra gli steward”.
Poi la decisione di Matteo Salvini:
“Lavoreremo per favorire la costruzione di stadi di proprietà, con camere di sicurezza e ho proposto l’idea di tornare a utilizzare il treno per le trasferte”.
Sul problema delle discriminazioni Matteo Salvini è stato chiaro:
“Chi decide e in base a quale criterio oggettivo se sospendere una partita? Ricordo che in Milan-Juventus i buu dei tifosi rossoneri erano per Bonucci” – ha proseguito Salvini, tifoso rossonero -.
“Chi decide se quella è discriminazione? Servono criteri oggettivi che in questo caso sono difficilmente individuabili, quindi sono contrario alla sospensione delle partite”.
Tutto questo, sottolinea, per lasciare serenità ai direttori di gara: “La mia preoccupazione è quella di non mettere in difficoltà l’arbitro, che ha già il suo bel da fare. E penso anche agli operatori di pubblica sicurezza: ho condiviso la scelta di non sospendere Inter-Napoli, non perché sia favorevole ai buu discriminatori ma perché i problemi esterni allo stadio potevano essere maggiori” ha concluso il vicepremier.
È intervenuto infine Giorgetti che ha chiesto impegno alle società e alle leghe nello scegliere con oculatezza gli orari delle partite:
“Per la sicurezza dentro e fuori gli stadi sono importanti la certezza delle pene, la rapidità dei giudizi, le aggravanti specifiche e le misure accessorie. A questo deve pensarci lo Stato. Un altro punto essenziale riguarda le date e gli orari delle partite, che vanno regolati secondo precise esigenze. In questo devono impegnarsi società e leghe”.
Fonti: Calcio e Finanza e Libero quotidiano