Il Derby d’Italia, non è mai una sfida banale e scontata.
Riportiamo alcuni dati che hanno del clamoroso a prescindere dagli 11 punti che separano la Juve dall’Inter.
Prendiamo spunto da un interessante disamina proposta dal quotidiano “Libero”.
La nostra premessa (“Il Derby d’Italia, non è mai una sfida banale e scontata”) viene confermata dai numeri tirati fuori da Libero a proposito del divario tra Juventus e Inter negli ultimi anni.
E paradossalmente proprio questo divario fa si che questa volta la sfida tra bianconeri e nerazzurri sia più interessante che mai.
“È infatti il crocevia in cui l’ Inter potrà sferrare il suo attacco al potere, il momento in cui capirà se la distanza con i campioni è davvero così ampia o se invece si sta riducendo, sia in campo che a livello societario” afferma il quotidiano nell’articolo firmato dal bravissimo Claudio Savelli.
Il dato eclatante che traccia in maniera inesorabile il divario tra le due società è che negli ultimi sette anni, “la squadra bianconera ha ottenuto 207 punti in più dell’ Inter, 30 in media a campionato” scrive ‘Libero quotidiano’.
E allora, come attenuare questo distacco che è ovviamente frutto di una politica societaria , quella bianconera, impeccabile dal punto di vista economico e degli investimenti fatti in questi ultimi 7 anni, si pensi allo stadio ma anche ai parametri zero (Pirlo,Tevez,Pogba), ai blitz come quello di Cristiano Ronaldo fonte di introiti galattici legati al merchandising.
Ecco che allora l’Inter interviene attraverso l’innesto di Marotta:
“colui che ha contribuito a rendere grande la Juve, è ora pronto a dare l’ ultimo impulso necessario ai nerazzurri per colmare il gap con la Juve stessa, non perché si tratta della rivale storica, ma perché è l’ obiettivo e l’ esempio per tutti”
“La Signora infatti ha saputo sfruttare i sette scudetti per migliorare l’ aspetto economico e societario, gonfiando fino all’ estremo la differenza con le avversarie”.
Si noti infatti che la differenza di fatturato tra Juve e Inter è abissale: + 158 milioni in favore della Vecchia Signora.
Ma non è finita qui: il monte ingaggi bianconero è superiore di oltre 100 milioni (219 contro 116) e di oltre 200 quello del valore delle rose (vale 783 milioni contro 555), riporta il quotidiano milanese.
Con l’avvento di Suning, certamente l’ Inter ha iniziato a cambiare strategia e a ridurre il divario economico.
La rosa costruita in estate dall’Inter, per valore è ora seconda solo a quella juventina. Certo Suning è ancora lontana dalla galassia Agnelli quanto a fatturatto (i cinesi fatturano circa 60 miliardi l’ anno, contro i 140 di Exor, proprietaria della Juve).
La Juventus certamente non resta a guardare.
E di ieri la notizia che il titolo in borsa della società bianconera è stato inserito nel Ftse-Mib, ovvero tra quelli i 40 titoli più importanti del listino borsistico italiano, a discapito, guarda un po di Mediaset e Mediolanum, le aziende di Berlusconi.
E allora, bye bye Inter.
Fonte dati: Libero quotidiano