L’Italia sempre presente nel cuore del calciatore
Claudio Marchisio dallo scorso settembre indossa la maglia dello Zenit di San Pietroburgo.
Il trasferimento l’ha portato lontano dall’Italia, ma nei suoi pensieri l’Italia sembra non mancare mai.
In un’intervista a Sky il centrocampista ammette il suo desiderio circa la Nazionale: “Voglio essere ancora protagonista in azzurro e spero in una chiamata” – ha rivelato il calciatore.
“Dipende però dall’allenatore, che ha un compito molto difficile. Ma se Mancini dovesse chiamare, io risponderei presente”, ha continuato l’ex calciatore.
Marchisio prosegue parlando della sua ex squadra: “La Juventus è sempre la più forte, mancano ancora tante partite ma ha una rosa talmente ampia e forte che è sicuramente la favorita” – ha proseguito Marchisio.
“Cristiano Ronaldo ha portato in più alla Juve la sua grande professionalità che ha nel lavoro quotidiano e questo ha alzato ancora di più la consapevolezza, la forza e la voglia di voler continuare a vincere in tutta la squadra”.
E aggiunge qualche dettaglio sul suo passaggio allo Zenit: “Era mia intenzione andare in una nuova squadra per giocare di più e quindi abbiamo preso questa decisione senza nessun rimpianto perché la vita va avanti” – ha continuato il giocatore.
“La voglia di continuare a giocare e di vincere è ancora tanta. Nello spogliatoio ne parlavo già con Chiellini
“Adesso penso al presente che per me è molto importante, anche perché lo Zenit vuole tornare a vincere e noi tutti lo vogliamo” – ha aggiunto il centrocampista. “Il nostro obiettivo è voler arrivare il più lontano possibile in Europa League e riportare il campionato qui a San Pietroburgo”.
Sull’esordio con lo Zenit, rivela: “Ero emozionato e agitato. In quel momento mi presentavo a dei nuovi tifosi in uno stadio nuovo e allo stesso momento davanti a me i miei figli e mia moglie ai quali stavo facendo affrontare una nuova esperienza”.
E conclude: “Il numero 10 l’ho scelto per vari motivi, tra cui quello di Alessandro Del Piero, è sempre stato il mio idolo sin da bambino, e anche perché erano i numeri disponibili, sono arrivato quando la stagione era già iniziata. Non mi considero un vero 10, ho un ruolo diverso però sono legato a questo numero avrei voluto tanto indossarlo e c’è stata la possibilità”.
Fonte: SportMediaset