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Montella parla del Milan, di Bonucci e … .

In una intervista rilasciata a Sky Sport Montella racconta le sue vicissitudini milaniste.

Per l’allenatore, il Milan è stato l’apice, ma anche l’inizio della discesa verso l’oblio.

Montella è fuori dal circuito da oltre sei mesi, il 28 aprile 2018 il Siviglia gli comunicò l’esonero: “Il Siviglia, dopo la serie negativa di nove gare senza vittoria (l’ultima il 13 marzo, data del successo in Champions a Old Trafford), ha deciso di esonerare Vincenzo Montella“.

Il tempo trascorso  lontano dai campi da gioco non è poco, e Montella racconta  di aver “staccato” abbastanza.

Oggi è pronto a rimettersi in gioco: “Ho voglia di allenare, negli ultimi 3-4 mesi ho staccato abbastanza“.

Nonostante il periodo sabbatico si capisce che l’esperienza milanista brucia ancora.

Montella racconta così l’inizio della fine quell’esperienza: “Io sono assolutamente grato al Milan, anche agli stessi Fassone e Mirabelli che mi hanno dato la possibilità di iniziare la nuova stagione, anche se avevo sentito che già c’erano alcuni dubbi su di me. 

Questo mi è dispiaciuto.

Racconta di Bonucci, ma senza grande trasporto, e di come sia maturata la decisione di dargli la fascia di capitano.

Racconta l’ex allenatore del Milan: “A suo tempo la società aveva promesso a Bonucci la fascia di capitano. Io al ragazzo dissi telefonicamente che si poteva essere capitani anche senza la fascia, a volte lo si è anche di più.

Poi continua: “Con il nuovo corso, poi, la società tra virgolette mi costrinse, ma ero d’accordo, a dare la fascia di capitano a un nuovo calciatore e io questa scelta l’ho avallata perchè la nuova proprietà ha diritto di poter scegliere il proprio capitano.

Non solo Bonucci, anche il mercato lasciò degli strascichi nel rapporto tra Montella e la dirigenza.

Parla di  Kalinic e André Silva e delle aspettative mancate: “Kalinic è stato comprato alla fine del calciomercato: siamo stati vicini a Morata, a Batshuayi. Alla fine con il budget a disposizione era difficile prendere un attaccante più forte di André Silva, che non so neppure quanto sia stato pagato“.

Infine non dimentica Gattuso, ma questa è un’altra storia.

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