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Del Piero esclusivo racconta il periodo “post Stadium”

Juventus captain Alessandro Del Piero waves to supporters as he celebrates the victory of the Italian 'scudetto' 2011-2012 after a Serie A soccer match between Juventus and Atalanta at the Juventus Stadium in Turin, Italy, Sunday, May 13, 2012. (AP Photo/Massimo Pinca)

Un Alex Del Piero esclusivo!

Pinturicchio è intervenuto come ospite nella giornata organizzata da Vanity Fair Stories.

Alessandro Del Piero si racconta, partendo proprio dallo Stadium, dall’addio dopo venti stagioni, mai dimenticato dei tifosi, e da quell’esperienza che lo ha portato in capo al mondo, in Australia.

“Fino ad allora mi ero spostato molto con la Juve, ma non avevo veramente viaggiato. Avevo visto stadi, aeroporti e hotel” esordisce cosi Alex.

Prosegue Del Piero: “la federazione voleva far crescere il movimento calcistico australiano”.

Alex, racconta di come gli australiani hanno vissuto il suo approdo in quella terra: “Gli australiani guidavano a sinistra, e parlavano una lingua che ancora non conoscevo”.

L’ex calciatore, ora commentatore di Sky racconta di “surfate e nelle grigliate fatte post-allenamento” dei suoi compagni e dei secondi lavori dei calciatori («Un caro amico della mia squadra era un filmmaker»).

Del Piero passa poi a parlare dell’altra sua esperienza oltre oceano: “Iniziai a giocare per la Delhi Dynamos, la prima squadra della storia della città”.

Racconta di un mondo del calcio veramente curioso: “I capi della federazione dissero più o meno così: “Ok, tra tre mesi cominciamo il campionato. Facciamo otto squadre. Questo giocatore lo prendo io, e questo lo prendi tu”. Avevano chiamato come ambassadors per ogni squadra una stella del calcio mondiale e un attore di Bollywood

. E mi ritrovai chiuso in un hotel fuori dalla città per tre mesi. Tanto, durava il campionato”.

Del Piero è un fiume in piena di aneddoti, curiosità. Sentite questa:

“Prima del primo match, mi ritrovai in uno spogliatoio dove venivano recitate almeno cinque preghiere di altrettante religioni diverse. È stato forse il momento più bello dell’esperienza indiana. Quello in cui ho realizzato quanto lo sport sia capace di unire culture diverse”.

Poi, dopo l’India, racconta del Piero: “Attraversai un periodo di sofferenza, perché la voglia di giocare c’era, ma le gambe e il fiato non più”.

Ora Alex è commentatore per Sky Sport, gira il mondo alla ricerca della famosa “zona Del Piero” da qualche parte del pianeta.

Fonte:Vanity Fair

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